Le spiagge del Salento in Puglia sono spesso denominate come Maldive del Salento grazie alle sue acque cristalline. Il Salento è un territorio ricco di bellezze naturali conosciute a livello internazionale. Tuttavia, come le maggior parte delle mete turistiche, nasconde dei piccoli tesori che solo gli abitanti del luogo conoscono. Un tesoro nascosto è proprio La Grotta della Poesia.
La magia del Salento
Con l’avvicinarsi dell’estate gli italiani sono pronti a chiedersi dove trascorrere le vacanze. Il nostro Bel Paese offre differenti opzioni, adatte sia agli amanti della montagna sia agli amanti del mare. Per gli affezionati al manto blu e a sabbia e scogli, il nome Salento non sarà nuovo. Le sue spiagge sono perle blu che giacciono accanto a scenari costieri e cittadini mozzafiato. Percorrendo il Tacco d’Italia dall’alto al basso Salento, ci scontriamo con differenti meraviglie: Gallipoli ed Otranto sul versante del Mar Ionio e Torre Lapillo e Santa Maria Di Leuca sul mar Adriatico. Ad attirare gli amanti del mare non sono solo le spiagge mozzafiato, ma anche le tradizioni culturali e il folclore locale. Di fatti gli ultimi giorni d’agosto avviene la nota Notte della Taranta, un evento dedicato al fenomeno del tarantismo, studiato da antropologi di alto livello come Ernesto De Martino.
Una piscina naturale
A Torre dell’Orso troviamo un paesaggio costiero amato e studiato dagli archeologi per via dei suoi ritrovamenti fossili. All’interno di questo pezzo di storia, sorge colei che è tuttora inserita nella classifica delle piscine naturali più belle del mondo: la Grotta della Poesia. La grotta fa parte di un complesso carsico che coinvolge anche una seconda piscina naturale di dimensioni ridotte. Un tempo queste grotte erano dotate di una copertura rocciosa, distrutta dal mare e dalle piogge. Il risultato è stato quello di distruggere il soffitto della grotta e creare, così, la piscina che noi tutti conosciamo.
La peculiarità della Grotta della Poesia risiede nelle sue caratteristiche principali. Ha una forma ellittica e dista all’incirca 30 metri dal mare. La Grotta è collegata alla sua cavità più piccola attraverso un piccolo canale il più delle volte attraversabile a nuoto o con delle piccole imbarcazioni.
La poesia
Da un punto di vista etimologico, si pensa che la definizione di Grotta della poesia venga dal termine greco posìa, che indicava la presenza di un torrente d’acqua dolce potabile. Tuttavia, tralasciando l’aspetto filologico, il fenomeno della poesia fu alimentato anche da storie e leggende popolari. Si narra, infatti, che il blu cristallino delle acque fosse apprezzato da una bellissima principessa che ci si immergeva scatenando l’ammirazione degli uomini e l’invidia delle altre donne. Tra gli ammiratori, c’erano anche cantori e poeti i quali, catturati dalla bellezza della principessa, le dedicarono magnifici versi che includevano anche un omaggio alla bellezza delle acque. Nonostante si tratti solo di una leggenda, gli storici ci dicono che in quelle zone la presenza dell’uomo risale al mondo antico. Di fatti sono state ritrovate delle incisioni messapiche, greche e latine. Traducendo le scritte trovate, si evince che il territorio fu consacrato al poco noto Dio Taotor. Taotor era il Dio del maschile e le incisioni sulla Grotta della Poesia sono gli unici scritti che si siano mai trovati su di lui.
Bisogna specificare, per tanto, che se ci riferiamo alla Grotta della Poesia, non parliamo di uno stabilimento balneare, ma di un sito archeologico. Per troppo tempo, purtroppo, la scelleratezza di bagnanti e passanti ha compromesso la conservazione del sito, aumentando anche la distruzione della roccia carsica. Di conseguenza l’accesso al sito è limitato per permettere anche a future generazioni di poter godere di questo spettacolo naturale e storico.