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Finalmente la pandemia di Coronavirus sembra più lontana e anche in Italia si iniziano ad allentare le restrizioni e possiamo riprendere a fare ciò che ci è più mancato in questi mesi: viaggiare.

Se deciderete di dedicarvi alla scoperta del Belpaese ci saranno migliaia di mete tra cui poter optare e, data la nostra arte culinaria, potrete anche unire al turismo culturale e naturalistico anche quello enogastronomico.

Nel caso passaste dall’Umbria, una tappa obbligatoria sarà ad Assisi, la città di San Francesco. Ad Assisi potrai, per l’appunto, visitare la Basilica di San Francesco, la Basilica di Santa Chiara, il tempio di Minerva, il palazzo dei Priori e la Rocca Maggiore ma potrai anche deliziarti il palato con gli squisiti salumi e formaggi umbri e con le deliziose specialità del posto.

Vieni a gustare i salumi umbri di AssaggiAssisi, una deliziosa bottega tipica situata nel cuore di Assisi in pieno centro storico dove potrai gustare uno squisito panino farcito con le specialità del posto oltre a poter acquistare salumi e formaggi a km 0.

Assaggi Assisi potrai gustare il salame al cervo, il salame al cinghiale e quello cinghiale e tartufo oltre al famoso ciauscolo, il famoso salame umbro spalmabile. Potrai provare anche i tipici “Coglioni di mulo” per la tipica forma che assume questo salume oltre a lonza, capocollo e alla salsiccia secca di maiale o di cinghiale. Anche dal punto di vista dei formaggi l’Umbria e in particolare Assaggi Assisi hanno una buona gamma di offerte che spaziano dal classico pecorino umbro stagionato fino a quello aromatizzato al tartufo, alle noci o al peperoncino. Potrai concludere la tua degustazione con dei buonissimi biscotti al farro artigianali denominati “Le Farfalle di Assisi”.

Ovviamente potrai innaffiare la tua degustazione o il tuo panino consumato sul posto con delle squisite birre artigianali o con dell’ottimo vino locale.

Salumi umbri: delle prelibatezze di cui fare scorta

Tra i tanti salumi di cui questa terra è ricca possiamo dire senza timore di essere smentiti che il ciauscolo e i coglioni di mulo rappresentano due tra le vere e proprie specialità del luogo e sono anche tra i più apprezzati in tutta Italia e oltre. Va detto però che il ciauscolo sarebbe una specialità marchigiana anche se con il tempo si è diffuso e ben radicato anche in Umbria.

Il Ciauscolo è un insaccato che ha le sue origini in epoca romana e il suo nome deriva dal latino “cibusculum” che vuol dire “piccolo cibo”, un salame morbido che veniva preparato alla fine della lavorazione del maiale con i rimasugli della carne. I contadini, alla fine di una faticosa giornata trascorsa nei campi, erano solito realizzare questo alimento e lo mangiavano per festeggiare la fine della dura giornata lavorativa. Con il passare del tempo la consistenza morbida e il sapore di questo salame furono le basi per creare quello che tutti noi oggi conosciamo come “Ciauscolo“.

Solitamente appare di colore rosato ed è abbastanza morbido da poter essere spalmato sul pane. Gli ingredienti vengono macinati almeno due volte per mezzo di tritacarne fino ad ottenere un impasto omogeneo che successivamente sarà lavorato a mano o a macchina. Il composto ottenuto viene poi insaccato in budelli di maiale o vitello e legato alle due estremità con dei fili di canapa. La stagionatura dura, di norma, per un periodo non inferiore ai 15 giorni fino a qualche mese, a seconda se si vuole ottenere un salame più o meno morbido.

I Coglioni di Mulo devono invece il nome alla forma che richiama i testicoli del mulo. Non una trovata turistica ma questa dicitura rimanda alla storia e al sudore dei contadini umbri. Il mulo, è stato per secoli, compagno inseparabile di lavoro nei campi per i trasporti pesanti e su sentieri impervi. Questo insaccato che si produce nella zona di Norcia e si ottiene dalla carne magra di maiale che viene macinata finemente. A quel punto viene insaccata nel budello naturale dell’animale, unita ad un pezzo di lardo, l’inconfondibile lardello aromatizzato. La stagionatura avviene al naturale in ambienti freschi e umidi e si caratterizza per una peculiarità, ovvero che il salume viene legato a una zeppa di faggio con un grosso spago che lo divide in quattro spicchi e poi è lasciato appeso in stagionatura per circa quattro mesi prima di poter essere consumato.

Mario Verdi