Site Loader
Come in Italia il turismo potrà tornare più forte di prima

L’estate del 2021 si avvicina a grandi passi, ma in Italia restano ancora tante incognite e tanti nodi da sciogliere sulla stagione turistica. Nel nostro Paese, infatti, la campagna di vaccinazione contro il Covid-19 è vero sta accelerando, ma potrebbe non bastare da qui a poche settimane, per poter riaprire in tutta sicurezza le città nel nostro Paese a partire da quelle che sono ad alta vocazione e ad alta attrazione turistica.

Turismo estate del 2021 con la pandemia, si attendono novità dal Governo italiano

Dopo la fase caratterizzata dall’erogazione di indennizzi e di ristori, il Governo italiano è ora chiamato a varare dei provvedimenti tali da garantire al settore un turismo che sia sostenibile ed anche compatibile con una pandemia di coronavirus che è tutt’altro che alle spalle. E sebbene il Piano Nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) punti anche e soprattutto sugli investimenti nel turismo, in realtà l’Esecutivo è chiamato a dare risposte a tutta la filiera ed a tutta l’industria turistica che solo tornando a lavorare si potrà davvero risollevare.

G-20 ministri del Turismo, gli arrivi sono crollati del 73% a livello globale

Oltre che a livello nazionale da parte dei singoli governi, l’Ue si sta muovendo per far ripartire il turismo in tutta Europa, e per fare in modo che nei singoli Stati il settore possa tornare il più presto possibile più forte di prima. E questo anche perché gli effetti della pandemia di Covid-19 sono stati a dir poco devastanti con un crollo a livello globale degli arrivi turistici che è stato pari a ben il 73%. Questo è quanto, infatti, è stato riportato nella bozza di documento che è stata messa a punto dai ministri del Turismo del G-20 che stanno lavorando proprio per fissare le linee guida per la ripresa economica nel Vecchio Continente.

Il crollo degli arrivi turistici, sempre a livello globale, ha generato nel turismo la perdita di ben 62 milioni di posti di lavoro dallo scoppio della pandemia di coronavirus, e quindi nell’arco di poco più di un anno. In altre parole, per il turismo non si può parlare di rilancio, ma di una vera e propria ricostruzione. Con i ministri del G-20 Turismo che hanno fissato 7 aree chiave su cui intervenire a partire dalla mobilità sicura e passando per la resilienza e per la gestione delle crisi. Ma anche gli investimenti e le infrastrutture, la trasformazione verde, l’inclusività e la transizione digitale.

Il turismo italiano tra città d’arte, spiagge e montagna dopo un 2020 terribile

Per quel che riguarda l’Italia, sperando in un ulteriore calo della curva dei contagi da Covid-19 da qui a poche settimane, occorre riaprire in tutta sicurezza le città, le spiagge ed anche le montagne affinché il settore turistico nel nostro Paese possa davvero ripartire nella sua interezza dopo un 2020 terribile certificato peraltro dall’Istituto Nazionale di Statistica. Secondo l’ISTAT, infatti, l’anno scorso in Italia c’è stato un crollo delle vacanze che è stato pari al 44,8%. I viaggi verso l’estero sono addirittura crollati dell’80%, così come c’è stato un vero e proprio avvitamento per i viaggi di lavoro con un -67,9%.

Intanto, per il brevissimo termine, con il Decreto Sostegni bis che il Governo italiano, presieduto dal premier Mario Draghi, sta mettendo a punto, ci saranno nuovi contributi a fondo perduto a favore delle imprese, e nello specifico per tutti i titolari di partita IVA. In particolare, con una dotazione finanziaria che dovrebbe essere pari complessivamente a 14 miliardi di euro, i contributi potranno essere richiesti da tutte quelle imprese che, per i corrispettivi o per il fatturato, hanno subito a causa delle restrizioni per il Covid-19 un calo medio mensile del fatturato pari ad almeno il 30%.

Mario Verdi