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Una città da visitare almeno una volta nella vita? Palermo, la “Conca d’Oro”, Zyz per i fenici (il fiore). Un territorio che ha vissuto la storia, che ha attraversato le epoche, dai fenici ai greci, dai romani agli arabi; conquistato dai normanni, dagli spagnoli, dagli svevi e dai francesi, nulla come il capoluogo siciliano fa innamorare i turisti, proprio per la sua capacità di avere mille volti. Nel suo passato c’è la grandiosità del patrimonio che la città restituisce tutt’oggi con attrazioni e monumenti da vedere: qui è possibile vivere e comprendere l’essenza del sud. Ma come visitare Palermo e dove alloggiare?

Dove dormire a Palermo

Il nostro itinerario può attendere: prima di partire per Palermo, è fondamentale organizzare il soggiorno al meglio, magari al Nothotel delle Rose, una casa vacanza nel capoluogo siciliano che si trova in una zona residenziale, con due stanze da letto e cucina abitabile completa di forno e di ogni necessità, tra cui microonde, lavastoviglie. Non solo: la casa, che è arredata con gusto e con cura, offre anche un ampio soggiorno elegante e balcone su Villa delle Rose, con un tavolo all’aperto, dove poter respirare l’aria siciliana e gustare un delizioso aperitivo casalingo. Perché soggiornare qui? Oltre all’eleganza, siamo proprio a pochi passi dalla Statua di Via Libertà: in 15 minuti con il bus è possibile raggiungere il centro della città o la splendida cornice di Mondello. Una zona strategica dove poter apprezzare il lifestyle siciliano.

Cosa vedere a Palermo

La città delle contraddizioni e delle bellezze, dove le persone provano un profondo attaccamento verso la propria terra: nel 2015, il centro storico di Palermo è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Ed è davvero difficile parlare di Palermo senza concentrarsi sulle meraviglie presenti nel suo centro: questa città arabo-normanna ci fa letteralmente “sprofondare” nel passato, dove ci accompagna talvolta con dolcezza e in altre occasioni con evidente orgoglio: la Cattedrale di Palermo, per esempio, è stata basilica paleocristiana, moschea, chiesa. E ben poco è andato perduto di quello che è stato: le tracce degli stili precedenti sono ancora presenti.

A Palermo si trova anche una delle chiese bizantine più famose d’Italia, ovvero la Chiesa della Martorana, che è stata costruita, pensate, nel lontanissimo 1143 dall’ammiraglio Giorgio d’Antiochia. Tra i beni tutelati dall’Unesco, si può visitare tutti i giorni e il costo del biglietto è davvero irrisorio (2 euro a persona).

Ci si può poi perdere nel cosiddetto “luogo dove i vivi incontrano i morti”, ovvero le Catacombe dei Cappuccini, così descritte dal Convento dei Frati Cappuccini di Palermo, dove molti rimangono senza parole di fronte alla “mummia più bella del mondo”, ovvero Rosalia Lombardo.

Ma il Palazzo dei Normanni, che è la più antica residenza reale in Europa, oltre a essere la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, è mozzafiato. Infine, è impossibile non prevedere nel proprio itinerario un salto alla “Fontana della Vergogna”, così come la chiamano i siciliani, nota ai “non local” come Fontana Pretoria.

Cosa mangiare a Palermo: un giro per i mercati della città

Palermo non conquista unicamente con la sua storia, l’arte e la cultura, ma seduce anche il palato. Lo fa con i bar agli angoli delle strade, con le friggitorie dove provare panini con panelle e crocché o arancine “abburro” o “accarne”, o ancora nelle varianti moderne, persino con il curry o con le costine BBQ, per chi non ha paura di sfidare le convenzioni e la tradizione.

Ma Palermo fa cadere in tentazione anche i turisti che, semplicemente camminando per le sue vie, si imbattono nei mercati storici della città, come Ballarò, dove provare il cosiddetto pane ca meusa, ovvero il panino con la milza, nella versione “schietta” o “maritata”. E al Mercato del Capo è impossibile dire di “no” allo sfincione (a Bagheria c’è la versione senza pomodoro, lo sfincione bagherese). La Vucciria è molto più di un mercato: un vero ristorante a cielo aperto dove provare polpo bollito, involtini di pesce spada, stigghiole e tante altre prelibatezze palermitane che renderanno il viaggio indimenticabile.

Mario Verdi