Bologna, città dotta, rossa e anche città grassa. Recita più o meno così il vecchio proverbio che racconta le citta italiane in qualche aggettivo. Eppure, c’è un fondo di verità in queste parole: Bologna è una città che offre ottimi piatti ai suoi visitatori. Come Bologna, si comporta così anche il resto dell’Emilia Romagna, che non lascia a bocca asciutta proprio nessuno. Tra le sue città, si incontrano decine di ristoranti tipici, pronti a servire in tavola delle vere prelibatezze. Per questo, i turisti più golosi saranno sicuramente soddisfatti di una gita in questa regione che unisce una varietà di paesaggi naturali non da poco.
Per esempio, durante delle vacanze in Emilia Romagna è possibile fare dei tuffi al mare e giocare sugli arenili sabbiosi. Ma allo stesso tempo, è possibile passeggiare tra i paesaggi collinari, alla ricerca di antichi castelli. Ed è una buona idea anche quella di visitare il delta del fiume Po. Il tutto, naturalmente, condito da ottimo cibo. Se non si ha mangiato bene, infatti, è difficile godersi davvero la vacanza. Per spiegare ben bene come si mangia in questa terra, abbiamo deciso di dedicare l’intero articolo ai piatti tipici dell’Emilia Romagna. Iniziamo a conoscere alcune principale ricette!
I piatti tipici dell’Emilia Romagna
Tra i piatti più tipici dell’Emilia Romagna si trovano i tortellini, le lasagne, le tagliatelle, i ravioli, vari tortelli, i cappellacci e tantissima pasta all’uovo. Comunque, nella cucina regionale non mancano nemmeno i secondi base di carne o di pesce, man mano che ci si avvicina alla Romagna e alle sue spiagge. Tra i secondi più noti ci sono l’anatra, la trippa e la cotoletta; ma non mancano piatti simil focaccia come la piadina e l’erbazzone.
Questi piatti sono tipici di tutta la regione, anche se ogni città può vantare un primato per la cucina di alcune specialità. Per esempio, Parma può contare su una food valley, che è un vanto per l’intero settore del food italiano. Mentre Piacenza è nota per i suoi piatti sontuosi, spesso a base di carne di maiale, che sono perfetti per pasti impegnativi. C’è poi la Romagna, dove i primi piatti si accompagnano alla tradizione della piadina.
Non stupisce quindi che la regione sia la prima in Italia per numero di prodotti DOP e IGP. Così come non stupisce più di tanto che la cucina emiliano-romagnola sia molto conosciuta all’estero e particolarmente amata.
Cosa mangiare durante una gita in Emilia Romagna
In un precedente articolo, abbiamo indicato quali sono i tre piatti da non perdersi durante una visita in Puglia. Oggi, vogliamo fare lo stesso con la cucina tradizionale dell’Emilia Romagna. Durante una vacanza in questa regione, infatti, ci sono delle specialità che dovrebbero essere assaggiate da ogni turista. Ecco quali sono:
- i tortellini. Sono una pasta all’uovo ripiena che è tipica delle città do Bologna e Modena. La loro ricetta è nata per riciclare la carne già cotta e rimasta dopo un banchetto. Le prime tracce di questa ricetta risalgono al 1112 e ad una bolla papale del 1169. Di solito, i tortellini fanno parte del menù di Natale e vengono serviti in brodo, ma sono buonissimi anche mangiati asciutti.
- le lasagne alla bolognese. Si tratta di un piatto, che rientra tra i primi, tipico di Bologna. Viene cotto al forno e consta di pasta condita con ragù bolognese, besciamella e altri ingredienti. La pasta così condita è disposta in strati morbidi e gustosi.
- la piadina romagnola. Questo piatto è uno dei piatti serviti nella riviera Romagnola. Lo si trova spesso nei locali di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e altre località marittime. Consta di una focaccia molto sottile da farcire con gli ingredienti preferiti.