Il ponte di Brooklyn è una delle icone indiscusse della Grande Mela. Localizzato al di sopra dell’East River, il ponte appare in tutta la sua maestosità e il suo innegabile fascino, una struttura resa celebre anche dall’impiego hollywoodiano in qualità di location per diverse produzioni cinematografiche.
La storia della sua costruzione è ricca di curiosità, nonché di disgrazie relative alle operazioni per la messa in piedi del grande progetto.
A tal proposito, passiamo in rassegna gli eventi più significativi, per poi soffermarci sulle caratteristiche del ponte.
Breve storia del ponte: dal progetto agli incidenti
Il ponte di Brooklyn è considerato a tutti gli effetti un’opera di alta ingegneria, specie se si considera l’epoca – seconda metà dell’Ottocento – in cui iniziarono i lavori per la realizzazione della struttura.
Le prime fasi costruttive risalgono addirittura al 1869. Il ponte sarebbe servito a collegare Manhattan e Brooklyn, all’epoca due città distinte e necessitano di un collegamento che superasse l’East River. Oggi le due “città” fanno entrambe parti della medesima città (New York, per l’appunto), e hanno assunto lo status di distretti.
I meriti progettuali dell’opera vanno riconosciuti a John Augustus Roebling, ingegnere tedesco. Roebling è considerato un vero e proprio pioniere nell’ambito della realizzazione di strutture sospese in acciaio, e il ponte di Brooklyn ne è la prova lampante.
I lavori di realizzazione della struttura perduravano per poco meno di 15 anni, con l’inaugurazione che si tenne nel lontano 1883. Per l’occasione si tenne una cerimonia prestigiosa, tanto da attesa da far confluire l’intera popolazione della città di New York, nonché il presidente USA del tempo, Chester A. Arthur, e l’allora governatore della Grande Mela, Grover Cleveland.
In merito agli incidenti che ne hanno accompagnato la storia costruttiva, va ricordato che lo stesso Roebling, progettista del ponte, morì per un’infezione di tetano durante le fasi preliminari relative alla concezione della struttura.
Il figlio dell’ingegnere gli subentrò, ma un’embolia gassosa lo colpì all’epoca di una serie di rilevazioni nell’area in cui sarebbe sorto il ponte. Sopravvisse, e sua moglie, Emily Warren Roebling, fu la prima a percorrere la struttura il giorno dell’inaugurazione.
Oltre alla famiglia citata, si ricordano anche poco meno di 30 operai che persero la vita nel corso dei lavori, o che subirono gravi infortuni in fase di realizzazione del ponte. Altre 12 persone morirono a pochi giorni dall’inaugurazione, schiacciate dalla grande folla provocata da un falso allarme relativo a un crollo dell’intera struttura.
Dimensioni e del ponte di Brooklyn attraversamento
Il ponte è lungo all’incirca 2 chilometri. Dal punto di vista della larghezza, invece, la struttura misura 26 metri.
Particolarmente visibili sono le due torri in stile gotico, ben visibili anche a grande distanza. La loro altezza tocca gli 85 metri, e sono separate l’una dall’altra da 486 metri.
Di fronte a numeri simili, si può ben immaginare come la percorrenza del ponte richieda un tempo non indifferente: a influire sul tragitto, in particolare, è il grande traffico insistente sullo stesso.
In ogni caso, i pedoni sono liberi di sfruttare la via pedonale apposita, mentre i ciclisti hanno la possibilità di optare per la pista ciclabile.
Per attraversarlo, si consiglia di utilizzare scarpe comode e di fare particolare attenzione alle forti raffiche di vento che insistono sulla struttura.